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Dalla traduzione letterale fatta dal suo dialetto in lingua italiana, emerge quanto segue:
"Due volte l'anno, prima dell'estate e prima dell'inverno, Totonni si reca al negozio per comprare una bottiglia di alcool etilico denaturato (quello rosso che serve anche per lavare vetri delle finestre).
Rientrato a casa, prepara un paio di stivali (quelli verdi che compaiono anche nella foto) da portare con sè in campagna e nei pressi del Fiume Neto, giunto a destinazione, versa il contenuto del prodotto in parti uguali nei suoi stivali; terminata la prima fase di questa operazione vi mette dentro i piedi, protetti dai suoi calzini, lasciandoli ammollo nell'alcool per circa tre ore mentre nel frattempo si fuma piacevolmente un pacchetto di sigarette Bis senza filtro.
Trascorso quindi il tempo stabilito, che di solito varia a secondo delle condizioni in cui versano i suoi piedi, leva i calzini e si appresta a tirar via la pelle vecchia, che a suo dire viene fuori "frittuli, frittuli" come la pelle del maiale. Per evitare ogni equivoco, durante il suo racconto Totonni si è sfilato scarpe e calzini per dar prova del risultato di questa sua trovata e, credete, senza nessuna esagerazione o alterazione della realtà, che come lui stesso afferma, "i suoi piedi sono sani e la pelle è bianca e limpida come quella di un bambino".
Sarà questo uno dei tanti segreti che permettono a quest'uomo di stazionare sotto la neve vestito come nella foto senza avvertire nessun segno di freddo e con una disinvoltura che fa rabbrividire chiunque stupito, lo osserva?
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